C'era una volta una ragazza in vacanza.
Aveva mille interessi, faceva moltissime cose e aveva sempre un argomento di conversazione pronto.
Poi tornò in città.
Non so, è come se qualcosa si sia rotto.
Come se, all'improvviso, il mio cervello si fosse ingrigito e fosse entrato nella modalità robotica casa-ufficio-palestra-casa-nanna. O, per dirla à la française, metro-boulot-dodo non fosse che io la metro non la prendo neanche.
Sarà che quando arrivo a casa la sera non ho neanche la forza di pensare a che cosa mi piacerebbe fare, per non parlare del tempo zero a disposizione.
Com'è possibile che il genere umano si sia ficcato in questa situazione di vita alienante con le sue stesse mani?
Per carità, mi rendo conto che i problemi nella vita sono ben altri che un po' di routine di cui tutti siamo schiavi, però non posso fare a meno di domandarmi se sia la situazione giusta.
Magari sono solo un po' di seghe mentali a ruota libera dato che siamo in quel periodo del mese.
E comunque questo post fa schifo, ecco.
infatti, sono d'accordo. siamo ingranaggi, solo rotelline che girano. Eppure le macchine che fanno tanto per noi, non dovrebbero toglierci lavoro invece di avvilirci? Bah.
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