Immagine presa dal web |
Ho superato la prova.
Dopo 6 giorni e 7 notti di me e Pingu è arrivato Lui. Che, suppongo, sarà felicissimo di vederci, ci coccolerà e mi permetterà di dedicarmi un po' a me stessa prendendosi cura dell'infante.
Senonché.
Già la telefonata pre partenza avrebbe dovuto farmi intuire quello che mi aspettava:
"Amorechebellochevieni,nonvedol'oradivedertifinalmentepotròparlareconunadultoyuppieeeeee!"
"Mhf si. Anche io."
Ok, non è mai stato un uomo di molte parole e io, in quel momento, ero in preda ad un attacco di logorrea euforica perché solo poche ore mi avrebbero separato dal contatto con un coetaneo e quindi, da discorsi più approfonditi di: "Eeeeeeeeh! Ma come siamo bravi ad aver finito questo latte! Oooooh, adesso ci cambiamo il pannolino!" (Il tutto pronunciato con voce imbecille e di due ottave sopra il normale).
"Domanipotremouscire,andareamangiareungelato,fareungiroalportodovevuoitu!"
"Vediamo. Sono stanco".
Stanco. Lui.
Lui che nonostante dia il biberon non si è mai (e dico MAI) fatto una notte, perché lavora.
Lui che se dorme meno di 7 ore ha sonno ed è irritabile. E poi lavora.
Lui perché, indovinate un po'?, lavora.
Io no invece. Io sono fresca come una rosa.
Perché da che Pingu è venuto al mondo non riesco più a dormire più di 6 ore di fila anche se lui magari se ne fa 8/9. Mi hanno scombinato l'orologio interno, porca miseria.
E faccio le cose di sempre + Pingu. Poi, fra qualche mese, dovrò anche lavorare.
E non mi lamento (quasi) mai.
Morale della favola.
Stamattina, dopo colazione, si è messo sul lettone con Pingu e dopo 10 minuti si è addormentato. Il piccolo è crollato dopo mezz'ora.
Si è svegliato a mezzogiorno. Il grande.
Questo genere maschile è decisamente sopravvalutato...
Decisamente un sacco sopravvalutato!
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