sabato 30 giugno 2012

Stanotte ho guardato il cielo.
Seduta su un angolino del terrazzo, tra i miei gigli che sono fioriti nonostante la mia rinomata mano della morte quando si tratta di piante e fiori.

La lince è allungata sul pavimento occupando circa 8 piastrelle alla disperata ricerca di un po' di refrigerio.

E io? Io sto con il naso all'insù. Qualche stella si vede ancora attraverso l'incredibile cappa di inquinamento.
E, se ci ripenso, mi viene in mente un campo estivo con gli scout di tanto tempo fa. Credo fosse la sera del grande gioco. E io ero sdraiata vicino a delle rocce, con il naso all'insù, proprio come adesso.
Ma, quella sera, il cielo era una poesia. Completamente punteggiato di stelle grandi e piccole, pulsanti.
Uno scenario quasi da vertigine.
Mi ricordo ancora la sensazione: stelle che si sovrapponevano a stelle con una trama senza fine.

Quella sera ho avuto un assaggio di infinito.

Nessun commento:

Posta un commento