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Ci siamo.
Ieri sera il consorte ha preso, armi, bagagli e Lince ed è ripartito alla volta del torrido milanese, lasciando me con Pingu alla fin del biberon serale.

Mi ci sono volute 2 ore, un numero indefinito di ripetizioni della canzone dell'alfabeto, 60 elefanti sul filo della ragnatela, 2 metti-togli dal lettino perché piangeva disperato e, alla fine, più per disperazione mia che per aver capito che fosse effettivamente quello il problema, 15 gocce di Mylicon dei miracoli contro le coliche.
Alla fine si è addormentato anche lui, probabilmente più esasperato per l'inettitudine materna che per effettiva stanchezza.

Alle 6 si è svegliato per la sua abitudine di fare il tour del lettino nella notte e di prenderlo a testate.
Passo l'ora successiva a spostarlo nel centro del letto e lui che, nel giro di 3 minuti, si rimette nel punto incriminato. Va bene, abbiamo capito, sei determinato. Se riuscissi anche a disincastrarti da solo sarebbe cosa ancora più apprezzabile.
Verso le 7 si riaddormenta per risvegliarsi un'ora dopo. Il mio sonno, invece, è irrimediabilmente compromesso.

Il biberon del mattino si è concluso con un rigurgito a idrante sul pavimento di cucina che avevo lavato ieri.

Ed è solo il primo giorno.