mercoledì 24 aprile 2013

Baby shopping

L'avevo detto qui che avevo urgente bisogno di shopping per il pupo.
Che mancano pochi giorni, che non c'è nulla di pronto e bla bla bla.

Così, la nostra eroina, ha trascinato un marito molto poco consenziente in uno di quei mega centri commerciali per l'infanzia con il pretesto che "D'accordo, sarà un pacco terribile, ma almeno, tempo 3 ore avremo finito tutto".

Per snellire le varie procedure, siamo anche andati muniti di lista per - cito testualmente - "Arrivare, colpire e andarsene in fretta".

Si, come no.

Un esempio su tutti: il biberon.

L'idea di partenza è stata: ne compriamo uno da tenere in caso di emergenza e poi, se sarà il caso, ne compreremo degli altri.
Che cosa ci sarà di difficile nel comprare un biberon?
Una parete di 3 metri per 5 scaffali piena di modelli diversi, ecco cosa c'è di complicato.
Esistono di plastica e vetro.
Di 3 colori diversi (trasparente, rosa e azzurro).
Di 3 misure diverse, adatte ai primi 3 mesi di vita.
Un parco di varietà di tettarelle che nemmeno lo showroom Ferrari.
Per non parlare delle marche, anche se, dall'esterno sembrano tutti assolutamente identici. 

Abbiamo chiesto lumi alla commessa. Male, male, male. Errore da principiante.
Perché, ovviamente, secondo lei, avremmo dovuto prenderli tutti perché ognuno di questi ha delle caratteristiche imprescindibili che consentiranno una crescita e uno sviluppo armonioso del tuo tenero bambino.

Ma allora, mi chiedo, tutti i bambini che sono stati allattati dalla nascita con due biberon grandi uguali e con la stessa tettarella sarebbero dei disadattati?

Alla fine, della famosa lista, ho comprato meno della metà delle cose e sono uscita con queste certezze:

1. in posti del genere non intendo metterci piede mai più.
2. continuerò il mio baby shopping saltellando fra negozi più piccoli e senza chiedere aiuto alle commesse.
3. cercherò di farmi uscire un minimo di istinto sulle cose utili e mi farò guidare da quello.

Un paio di giorni dopo, con relativa calma, e dopo accurati studi su internet alla ricerca di informazioni, ho ultimato i miei acquisti altrove.

E no, il biberon alla fine non l'ho preso.


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